Notizie positive arrivano dal Rapporto Istat sulla qualità dell'aria nelle città italiane: la qualità dell'aria è in lieve miglioramento grazie all'aumento delle biciclette e alla diminuzione delle auto private in circolazione.
Gli italiani preferiscono muoversi scegliendo altri modi, come il bike sharing (bici condivise) e il car sharing (auto condivise), iniziative da tempo affermate soprattutto nelle grandi città. Nel 2013 il car sharing risulta disponibile in 23 città (20 nel 2012 e 18 nel 2011), e il servizio di bike sharing in 66 capoluoghi, contro i 52 del 2011. Nel Nord il servizio è disponibile in 4 capoluoghi su 5, al Centro in 2 capoluoghi su 3 e nel Mezzogiorno in 1 su 4.
I dati Istat mostrano inoltre che le piste ciclabili sono presenti in 105 città, in 36 delle quali per una lunghezza di almeno 34 km. La prima città italiana con più di 100 km di piste per 100 kmq è Torino, seguono Bergamo, Brescia, Mantova, Treviso, Padova, Pordenone e Modena. Gli 11 capoluoghi che risultano privi di piste ciclabili si trovano al Sud.
Nel 2013 si registra una riduzione del tasso di motorizzazione nei capoluoghi di provincia: 613,2 autovetture (-0,9 rispetto al 2012) e 132,7 motocicli ogni 1000 abitanti (-0,6 rispetto all'anno precedente). Diminuisce anche la domanda di trasporto pubblico locale, che scende da 201,1 a 188,6 passeggeri annui per abitante.
Rispetto ai livelli del 2012 si registra un calo anche per le polveri sottili: il numero di capoluoghi dove il valore limite per la protezione della salute umana previsto per il PM10 viene superato per più di 45 giorni passa da 52 a 44.
Crescono le quote di autovetture euro 4 o superiori e motocicli euro 3 (meno inquinanti) che rappresentano rispettivamente il 53 e il 37,8% dei veicoli circolanti nei capoluoghi. Nel Mezzogiorno solo il 42% delle auto è di classe euro 4 o superiore e questo, ad esempio in Campania ha comportato il peggioramento della qualità dell'aria.
Secondo i dati Istat si stanno diffondendo sempre più i piccoli appezzamenti di terra di proprietà comunale per la coltivazione ad uso domestico e il giardinaggio ricreativo, che vengono assegnati in comodato ai cittadini che li richiedono. Si trovano nell'81% delle città del Nord, nel 60% circa delle città del Centro, mentre al Sud si trovano solo a Napoli, Andria, Barletta, Palermo e Nuoro.
Infine, l'Istat ha rilevato che in 43 comuni italiani è stata individuata una rete ecologica, che consente il mantenimento della biodiversità anche in ambito urbano.
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