L'arrosto va tagliato in un
numero di fettine, sufficienti per tutti i commensali. Le fettine tagliate si
accavallano leggermente l'una all'altra; il pezzo d'arrosto rimasto intero si
mette a una estremità del piatto. Il sugo, se c'è, si serve a parte in una
salsiera. Intorno all'arrosto si dispone con garbo il contorno; se i contorni
sono più di uno, si dispongono a piccoli mucchi alternati.
Gli
stufati,
gli umidi, i brasati si dispongono, tagliati a fette, sul piatto di portata,
senza inondarli di troppo sugo.
Il
pollo arrosto
si taglia in cucina e, possibilmente, si ricostruisce pazientemente nella forma
originaria. Se lo si vuole tagliare in tavola, spetta al padrone di casa
effettuare questa difficile operazione con le speciali forbici.
I
bolliti
si dispongono su un piatto unico: le verdure lessate, che di solito fungono da
contorno, vanno servite su un altro piatto.
I
fagiani
si dovrebbero servire con tanto di testa e ciuffo di penne alla coda, ma si
possono servire anche come il pollo.
Le
carni in gelatina
(arrosto freddo, lingua, messicani, ecc.) si possono guarnire con sottaceti,
fettine di limone, ciuffetti di prezzemolo.
Nessun piatto di carne si guarnisce mai con i
fiori.
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