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sabato 28 marzo 2015

GLI ANTIPASTI


L’origine degli antipasti è molto antica: a voler risalire nel tempo si troverebbero, in certi libri di cucina, liste impressionanti di cibi complicati e piccanti che avevano appunto il compito di stimolare l'appetito. Gli antipasti di oggi sono una pallida eco di quelli di una volta, tuttavia hanno acquistato un tono più fantasioso.

Tutta la vasta schiera delle « crudità » (francesismo che sta a indicare le verdure servite crude),ad esempio, è entrata a far parte degli antipasti, mentre la fantasia di cuochi e gastronomi ha inventato centinaia di « soluzioni » eleganti e « alla moda » per presentare in maniera diversa ingredienti di sempre. Naturalmente anche in questo caso si trovano i soliti buongustai decisamente contrari agli antipasti che secondo loro costituiscono un avvio troppo pesante per qualunque pasto. Un « gourmet » francese, che faceva testo in materia di cucina, aveva l'abitudine di respingere regolarmente gli antipasti che gli venivano offerti, dichiarando che non intendeva « aprire la cassetta del suo appetito con una chiave falsa ». E forse aveva ragione perché davanti all'appetitosa varietà di una sfilata di antipasti, si finisce sempre col mangiarne troppi, il che, invece di stimolare l'appetito, più facilmente lo esaurisce.

La cucina moderna riserva un posto d'onore agli antipasti variati: alcuni di essi vengono serviti come normali antipasti, altri, portati in tavola al posto della minestra, possono costituire un inizio di colazione o di pranzo gradevolissimo.

 

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