Durante le fasi acute della malattia bisogna seguire
un regime dietetico rigido. Quando i diverticoli, cioè le piccole formazioni
che si creano nell'intestino, si infiammano, scatenano dolori addominali,
nausea, vomito, febbre e diarrea. In questi periodi è necessario fare lavorare l'apparato
gastrointestinale il meno possibile in modo da spegnere l'infiammazione. Bisogna
allora ricorrere per qualche settimana a una dieta povera di fibre. Che consiste
nell'esclusione di cereali, pane e pasta integrali.
Va evitata anche la maggior parte dei
vegetali. Uniche eccezioni: patate, carote, zucchine, mele sbucciate e banane.
Passato l'attacco acuto, però, si può tornare
gradualmente a una dieta varia e ricca di fibre. E arrivare ad assumere in
abbondanza proprio quegli alimenti che erano stati eliminati. Per evitare di
infiammare di nuovo i diverticoli, infatti, bisogna mantenere un intestino
regolare. Quindi via libera alla frutta e alla verdura, oltre che ai cereali
integrali.
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