Alcuni recenti studi dell'Università di Bologna e del Politecnico di Milano hanno dimostrato che l'utilizzo di imballaggi in cartone ondulato per conservare frutta e verdura comporta una riduzione della "water footprint", cioè l'impronta idrica delle nostre abitudini alimentari. Queste ricerche sono state promosse da Bestack, un consorzio non profit che riunisce a livello nazionale i produttori di imballaggi per ortofrutta in cartone ondulato, materiale naturale, rinnovabile e riciclabile.
Per la produzione di un imballaggio di questo tipo vengono utilizzati solo 8 litri d'acqua, contro i 75-90 litri consumati, ad esempio, per una doccia della durata di 5 minuti. Inoltre le aziende italiane che producono il cartone ondulato utilizzano materia prima vergine che proviene da foreste gestite in modo sostenibile. La scelta di prodotti che hanno un impatto ambientale più contenuto comporta minori sprechi alimentari.
Altre ricerche hanno messo a confronto le due tipologie di imballaggio per frutta e verdura che vengono utilizzate sul mercato, cioè il cartone ondulato monouso e le cassette di plastica riutilizzabili. I risultati della ricerca sono stati i seguenti: negli imballaggi riutilizzabili è stata riscontrata la presenza di microbi,assenti nel cartone ondulato monouso, che non risultano essere dannosi per la salute del consumatore, ma sono in grado di alterare la "vita" di un prodotto fresco.
Il contenitore di cartone ondulato risulta essere quindi la soluzione più igienica per contenere frutta e verdura e di conseguenza il materiale più efficiente nella riduzione degli sprechi alimentari.
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