Divieti dell'UE ai sacchetti di plastica, l'Italia un esempio da seguire
E' stata approvata a Strasburgo dal Parlamento europeo una nuova direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio per ridurre il consumo di borse di plastica in materiale leggero. Entro il 2019 l'Unione Europea dovrà tagliare dell'80% l'uso dei sacchetti della spesa di plastica leggera, che sono i più diffusi e i più inquinanti.
Nel 2010 sono stati utilizzati e consumati in Europa circa 10 milioni di shopper non biodegradabili e circa il 90% non è stato riutilizzato ed è rimasto tra i rifiuti, causando gravi danni all'ecosistema.
L'Italia rappresenta in questo un esempio da seguire: in soli tre anni dall'entrata in vigore della legge di divieto degli shopper non compostabili il nostro Paese ha dimezzato il consumo di sacchetti di plastica. Prima del divieto l'Italia era tra i paesi europei che utilizzavano maggiormente i sacchetti usa e getta.
Ora toccherà all'Europa eliminare gli shopper non biodegradabili. Gli Stati membri dovranno dimezzare il consumo entro il 2017 e ridurlo dell'80% dopo due anni. Entro il 2019 i sacchetti di plastica usati per avvolgere gli alimenti dovranno essere sostituiti da sacchetti biodegradabili e compostabili.
Nel caso venisse applicata la tassa,essa dovrà essere elevata tanto da raggiungere i risultati di riduzione che sono stati stabiliti. Per evitare distorsioni della direttiva è stato stabilito che i sacchetti riutilizzabili non possono costare meno di quelli usa e getta. Attraverso un differenziale di prezzo, viene riconosciuto l'apporto dei sacchi biodegradabili e compostabili nell'incrementare la qualità e quantità del rifiuto organico raccolto in modo differenziato.
L'approvazione definitiva della direttiva dovrebbe avvenire nei prossimi mesi, nel corso della presidenza europea dell'Italia.
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