Se il principio base è non comperare, o comperare il meno possibile, per
non alimentare un sistema di sfruttamento generalizzato di uomini e risorse
naturali, la prima conseguenza è che ci si alimenta con cibo gratuito, cioè
quello che, seppure ancora buono, viene gettato dalla ristorazione e dalla
grande distribuzione perché appena scaduto, o prossimo alla scadenza o, ancora,
esteticamente imperfetto. In questo modo, si limitano la partecipazione
all'economia convenzionale e il consumo di risorse del pianeta.
Questo, almeno, quanto accade Oltreoceano, dove la legislazione lo
permette. In Italia, invece, questo aspetto così peculiare del freeganesimo non
può essere seguito dai singoli individui, perché la legge prevede rigidi
protocolli di sicurezza per la distribuzione degli alimenti e permette alle
sole associazioni di recuperare cibo di scarto per ridistribuirlo.
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