La digestione nell’intestino.
Dopo essere stata in parte digerita parte
digerita nello stomaco, la parte solida passa nell'intestino tenue. Qui
incontra la bile prodotta dal fegato; essa forma con i grassi una miscela
piuttosto fine, che rappresenta il primo passo verso la loro assimilazione.
Ecco perché se il fegato funziona poco e quindi produce poca bile, la
digestione dei grassi è più difficoltosa. Nella 'prima parte dell'intestino
aprivano
anche i preziosi fermenti fabbricati dal
pancreas. Uno di essi porta avanti la digestione della caseina iniziata nello
stomaco e trasforma l'albumina in sostanze più semplici, altri due provvedono alla
scomposizione degli zuccheri, un altro infine trasforma i grassi in acidi
grassi.
Gli acidi grassi si uniscono al sodio e al
potassio contenuti nella bile, diventando così solubili e utilizzabili
dall'organismo.
E quel cucchiaino di farina tostata?
Normalmente la prima tappa della digestione dei farinacei è la saliva; ma nel
lattante essa è scarsa, serve appena a tenere pulita e disinfettata la bocca;
perché serva come fermento digestivo, bisogna aspettare che nascano i primi
dentini, che qualche pezzetto di biscotto venga girato e rigirato in bocca. Nei
primi mesi di vita, i fermenti capaci di scomporre le farine (sia quelle di
grano sia quelle di riso) sono scarsi e si trovano tutti a livello
dell'intestino.
Ecco perché le farine devono essere
somministrate, al lattante con parsimonia.
Il lavoro della digestione non si ferma qui. Tutta
quest'azione « demolitrice > viene anche favorita dal succo enterico, che è
prodotto dalla mucosa intestinale. Alla fine tutti i componenti del pasto sono
ridotti nella loro forma più semplice e sono pronti per essere assorbiti.
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