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domenica 12 giugno 2016

SAPER ASCOLTARE




Non tutti, si sa, possiamo essere dei brillanti conversatori. Se non lo siamo, è inutile che ci  sforziamo di diventarlo a tutti  i costi: non ci riusciremo mai, o ci riusciremo male, in modo irritante e sforzato.
Ricordiamoci piuttosto che per essere degli interlocutori gradevoli e graditi non occorre affatto avere la parola facile, essere colti, e spiritosi, saper affascinare un uditorio. Basta saper fare una cosa in apparenza molto semplice, ma in realtà assai rara: saper ascoltare. Saper ascoltare, ben inteso, non significa stare a sentire passivamente i discorsi altrui, lasciando che passino su di noi, come acqua corrente, entrando da un orecchio e uscendo dall'altro senza che noi battiamo ciglio o diciamo verbo. Saper ascoltare significa interessarsi, o dar mostra di interessarsi attivamente, con vivacità e sincerità, ai discorsi altrui: non si immagina che arma potente sia questa. In un mondo di esibizionisti, di egocentrici, di presuntuosi, di indifferenti, di distratti, una persona che sappia davvero ascoltare il suo prossimo è una specie di insperato fenomeno, che si conquista tutte le simpatie.
Il fatto è che non sempre, si sa, i discorsi altrui, ci interessano.
Spesso, anzi, ci, annoiano. Se però ci teniamo alla vita di, società, o anche solo alla compagnia di qualche amico, e se ci teniamo ad avere modi gentili, dobbiamo sforzarci di interessarci, a quel che dicono gli altri; ma interessarcene positivamente.
L'ascoltatore che interrompe la storiella raccontata da un altro per dire: "Me L'ha già  raccontata due volte Giorgio”, quello che ride fuori, tempo per fingere partecipazione, quello che perde il filo e piomba giù a metà per chiedere: " Chi?”, " Che cosa?”, “ Dove? “, quello che chiede spiegazioni ovvie dimenticando di, averle già chieste, tutti questi non sono buoni ascoltatori, ma tipi che in compagnia sarebbero più gradevoli se fossero sordi e muti.
Il buon ascoltatore non è mai distratto, non è mai smemorato, non è mai bisbetico, non è mai maligno, non è mai impaziente; è generoso, discreto, indulgente, ride quando è necessario, si rattrista quado è il caso, fa finta di non notare le papere, gli errori, e le gaffe, sorvola sulle palesi fandonie, sa porre qualche domanda azzeccata al momento giusto, porgere il filo a chi l'ha perso, riparare alle amnesie altrui e dare sempre all’interlocutore l’impressione, così confortante, di essere una persona estremamente simpatica, che dice cose estremamente interessanti.
Un buon ascoltatore è una perla rara: molto più amato e gradito, in genere, di, un buon conversatore.
Sforziamoci dunque di imparare ad ascoltare, convincendoci, che chiunque, se abbiamo la giusta disposizione d'animo, può avere da dirci, qualcosa che valga la pena di sentire.

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