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giovedì 8 maggio 2014

FREEGAN


Se il principio base è non comperare, o comperare il meno possibile, per non alimentare un sistema di sfruttamento generalizzato di uomini e risorse naturali, la prima conseguenza è che ci si alimenta con cibo gratuito, cioè quello che, seppure ancora buono, viene gettato dalla ristorazione e dalla grande distribuzione perché appena scaduto, o prossimo alla scadenza o, ancora, esteticamente imperfetto. In questo modo, si limitano la partecipazione all'economia convenzionale e il consumo di risorse del pianeta.

Questo, almeno, quanto accade Oltreoceano, dove la legislazione lo permette. In Italia, invece, questo aspetto così peculiare del freeganesimo non può essere seguito dai singoli individui, perché la legge prevede rigidi protocolli di sicurezza per la distribuzione degli alimenti e permette alle sole associazioni di recuperare cibo di scarto per ridistribuirlo.

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