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giovedì 31 luglio 2014

ITALIANI BIOLOGICI

Secondo il Rapporto "Bio in cifre 2014", elaborato dal Sinab, il Sistema d'informazione nazionale sull'agricoltura biologica e da Ismea, nei primi 5 mesi del 2014, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, si è registrato un aumento del consumo del biologico nel mercato italiano del 17,3%. Il trend positivo è dovuto principalmente all'aumento avuto dalla pasta, dal riso e dai sostituti del pane e dalla categoria "zucchero, caffè e tè". 

Forti incrementi si sono registrati anche per gli ortofrutticoli freschi e trasformati e i biscotti, i dolciumi e gli snack (dall'11% al 15%), più contenuti per le uova, i lattiero-caseari e le bevande bio (dal +5,2% al +2,5%).

Il prodotto bio più acquistato sono le uova, con un'incidenza del 9,5% sulla spesa complessiva di bio confezionato e con un incremento degli acquisti in valore che nei primi cinque mesi 2014 (rispetto allo stesso periodo del 2013) è risultato pari al 5,2%. Il secondo prodotto bio più consumato è rappresentato dai sostituti del pane, che registra un peso sul totale bio pari all'8%.

Il consistente incremento del biologico risulta essere il più alto degli ultimi dodici anni: solo nel 2002 si era registrato un aumento più elevato.  

Gli operatori certificati del settore biologico, pari a 52.383, al 31 dicembre 2013, sono aumentati del 5,4% rispetto all'anno precedente. Di questi i produttori esclusivi sono 41.513; 6.154 i preparatori esclusivi (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 4.456 che effettuano sia attività di produzione che di preparazione; 260 operatori che effettuano attività di importazione.

Rispetto al 2012 è aumentata anche la superficie coltivata secondo il metodo biologico, che al 31 dicembre 2013 risulta pari a 1.317.177 ettari (circa il 10% del totale della superficie coltivata nazionale) con un aumento complessivo annuale del 12,8%.

I principali orientamenti produttivi sono i pascoli, il foraggio e i cereali. Segue, in ordine di estensione, la superficie investita ad olivicoltura.

Per quanto riguarda le produzioni animali, distinte sulla base delle principali specie allevate, i dati del Rapporto evidenziano rispetto allo scorso anno un aumento consistente, in particolare per gli equini (+38,7% del numero di capi, che tuttavia registrano in termini assoluti valori naturalmente contenuti) e per la categoria "altri animali" (+31,4% del numero di capi), in cui troviamo per esempio i conigli.

I risultati sono quindi molto incoraggianti: il comparto biologico sembra ancora andare in netta controtendenza rispetto al settore food nel suo complesso. Il biologico non è solo alimentazione, ma è cultura, territorio, sostenibilità, innovazione e tradizione. Il compito dell'Italia, leader nel settore biologico, nelle future azioni politiche, deve essere quello di puntare su prodotti eco, sull'innovazione dei processi produttivi in chiave sostenibile, in poche parole su un'agricoltura GREEN. 

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