Introduciamoci nel mondo della giada, in questo mondo orientale
e misterioso, nella maniera più bella e più suggestiva. E a questo scopo ci
rivolgiamo a uno dei più grandi saggi dell'antichità, a Confucio, che ci dà. di
essa una definizione talmente poetica e insieme acutamente simbolica.
Della giada Confucio dice:
" È l'immagine della bontà, perché è soave a toccarsi; della prudenza, perché
le sue vene sono fini e compatte; della giustizia, perché essa ha degli angoli,
ma non ferisce ; dell'umiltà, perché percuotendola si producono dei suoni chiari,
elevati, prolungati e netti; della sincerità, perché la sua chiarezza non è offuscata
dai difetti né i difetti dalla chiarezza; della buona fede, perché le sue belle
qualità interiori s'irradiano all'esterno; del cielo, perché la sua atmosfera rassomiglia
a un arcobaleno; della terra, perché la sua essenza emana dalle montagne; della
virtù, perché serve per fare le tavolette per il sacrificio solenne; della vera
via, perché tutto il mondo la stima".
Le bellissime parole di
Confucio sono solamente una fantasia poetica, ma servono a trattare in evidenza
lo splendore e la preziosità di questa pietra che, in uso fin dai tempi, più, antichi,
serve ancor oggi, per fabbricare magnifici oggetti ornamentali e soprammobili,
di un gusto scelto e raffinatissimo.
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