La gotta si previene e
si cura escludendo dalla dieta tutti i cibi molto ricchi di nucleoprotidi (Macromolecola costituita
da una frazione proteica ( istoni o proteine ) ricca di amminoacidi basici da
una frazione acidica rappresentata da acido nucleico. I nucleoprotide sono la
più comune categoria di proteine coniugate presenti negli organismi, entrando
nella composizione dei cromosomi nucleari, dei ribosomi e nella struttura di
numerose specie di virus)
Sono quindi sconsigliati
nella maniera più assoluta, animelle, aringhe, molluschi, salmone, estratti di carne,
caviale e limitati al massimo acciughe, pancetta, selvaggina, fegato, trota, merluzzo;
anche la carne, le ostriche, i fagioli, i fagiolini, i piselli e le lenticchie devono
essere consumati in quantità ridotta. La dieta di un gottoso o di un iperuricemico
deve essere costituita da farinacei, vegetali, burro, grassi in quantità moderata,
latte, formaggi, ogni qualità di frutta e dolci; sono permessi tè, caffè, cioccolata
e assolutamente vietati gli alcolici. Particolarmente consigliabile è la cura annuale
di acque minerali, che possono
essere bevute abitualmente anche per tutto l'anno.
L'attacco acuto di gotta
si cura con la colchicina, un farmaco che si estrae dalla pianta del colchico.
Se ne prende un granulo ogni ora o due, a seconda della gravità dell'attacco, fino
a che la crisi non tenda a migliorare o non compaia diarrea. Il guaio di questo
farmaco, infatti, è la grande facilità con cui provoca disturbi intestinali, se
adoperato in una certa quantità per più giorni di seguito.
Si consiglia di non
fare da sé, chiamare il medico in caso di attacco di gotta.
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