Il nome cristallo, che
deriva dal greco e significa << ghiaccio>> , fu usato per la prima volta
per il quarzo, detto cristallo di rocca, perché esso era ritenuto dagli antichi
acqua solidificata e resa infusibile dalle temperature a cui era stata sottoposta
per cause naturali.
La lavorazione del cristallo
di rocca conobbe il suo massimo splendore nel periodo carolingio.
La sua diffusione fu rapida
e intensa: la Sicilia e in modo particolare l'Egitto musulmano ne furono i produttori
più apprezzati.
Sono arabi infatti i cristalli
del Tesoro di S. Marco, ai quali in parte si ispirarono gli artigiani veneti che
erano già attivi nel 1200. Nel Rinascimento l’arte del cristallo si espresse soprattutto
nella creazione di grandi vasi e di arredi incisi; tale gusto, di origine fiorentina,
si diffuse anche nell'Alta Italia.
Decorazioni varie e
intere scene, per lo più mitologiche, vennero a occupare tutta la superficie del
vaso.
Le forme acquistarono
un maggior valore decorativo, articolandosi in un'infinità di aspetti spesso bizzarri
e complicati, venendo ad assumere talvolta la figura di animali fantastici, di navi,
ecc. senza alcun rapporto con la destinazione pratica dell'oggetto.
A Milano soprattutto si
affermò questo gusto che a poco a poco si diffuse in Europa, particolarmente per
merito di grandi famiglie di artigiani, tra le quali ricorderemo i Carrioni, i Miseroni
e i Fontana.
II termine cristallo,
nel Cinquecento, fu impiegato per indicare anche il vetro “ bianco” incolore e trasparente
che fu ideato a Venezia, forse da Angelo Barovier. La diffusione di questo nuovo
tipo fece decadere la lavorazione del cristallo di rocca, che solo raramente si
tentò ancora di far rivivere, ma senza alcun successo. Oggi, tuttavia, si intende
per cristallo solo il vetro a base di piombo,
che commercialmente è
distinto in: cristallo (o cristallo vero inglese e francese), a base soprattutto
di potassa; semicristallo (o mezzo cristallo o cristallo speciale) dove la soda
sostituisce in gran parte la potassa; cristallo di Boemia, simile a quello inglese
ma più leggero e resistente, e infine il semicristallo di Boemia, che permette colorazioni
diverse.
La produzione in
Italia del cristallo a base di piombo ebbe inizio nel 1928 in alcune fabbriche di
Murano e di qui ebbe una larghissima diffusione anche in Lombardia, in Toscana e
in Campania.
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