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sabato 3 settembre 2016

BIOLAGO



Biolago e biopiscina: un'alternativa Il principio del biolago balneabile o piscina naturale, sta nel fatto che in esso la depurazione avviene in modo assolutamente naturale, sfruttando la capacità autodepurativa dell'acqua, quindi tassativamente senza prodotti chimici, come il cloro. Questo determina un'acqua dolce, piacevole sulla pelle, senza alcun rischio di arrecare allergie. Alla qualità dell'acqua si aggiunge il vantaggio di un impianto naturalistico che in poco tempo, diventa una vera e propria oasi per la fauna, la flora e per l'uomo. Si tratta di una piscina viva in modo del tutto naturale, che non prevede svuotamenti o coperture invernali. 

L'acqua nel circuito chiuso resta infatti sempre più calda, e durante l'inverno non si hanno più problemi di svuotamento; nel periodo freddo il complesso assume l'aspetto di un lago decorativo che in superficie può perfino gelare senza alcuna conseguenza. Non esiste più neanche la necessità di scarico in fognatura, né di reimmissione settimanale di acqua potabile (salvo in estate per compensare l'elevata evaporazione). 

Potremo così avere costi minori di gestione e durata illimitata: con il tempo, infatti, nel micro-ambiente si instaura un habitat di flora e fauna che si rigenera seguendo i ritmi naturali dell'ambiente.

Solo una zona è riservata all'uomo, perché possa nuotare e divertirsi. L'altra invece, è riservata alle piante acquatiche e ai microrganismi, grazie ai quali avviene la purificazione dell'acqua.

Scegliere un biolago significa innanzitutto comprendere l'importanza dell'acqua e della natura che lo circonda. L'acqua è un ecosistema complesso, in stretto rapporto con il territorio circostante: montagne, foreste, campagne, giardini e città. Essa è ricchissima di batteri, di esseri unicellulari che hanno il fondamentale compito di mineralizzare la sostanza organica e renderla riutilizzabile. 

A rendere vivo l'ecosistema del biolago, sono gli innumerevoli organismi animali e vegetali, unicellulari e pluricellulari, che occupano ogni piccolo spazio disponibile e che sfruttano ogni tipo di risorsa. Anche le piante acquatiche depurano l'acqua grazie ad alcune importanti proprietà: assorbimento dei metalli pesanti, filtrazione di sostanze da intorbidamento, assorbimento di sostanze nutritive, assorbimento di composti organici tossici.

La capacità auto depurativa dell'acqua sarebbe ottima se l'eccessiva quantità di rifiuti e sostanze tossiche che vi versiamo non alterassero il delicato equilibrio riducendola. La capacità di fitodepurazione delle acque posseduta dalle piante acquatiche è negli ultimi anni in fase di notevole rivalutazione. Sono sempre più numerosi i campeggi, i piccoli villaggi e insediamenti in cui la fitodepurazione viene utilizzata quale valida alternativa allo smaltimento in fognatura delle acque bianche e nere. Secondo alcuni studiosi, almeno in certe situazioni, la tecnica consentirebbe anche consistenti risparmi economici e la fitodepurazione viene ora usata sempre più frequentemente anche per la rinaturalizzazione di fiumi, laghi e canali inquinati.

Negli ambienti acquatici naturali, si sviluppano particolari specie di piante che hanno l'importante caratteristica di favorire la crescita di microrganismi, essenziali per la depurazione. Non meno importante è la presenza delle piante riparie e prettamente terrestri. Boschi, fasce spondali, con le loro componenti erbacee, arbustive e arboree, rappresentano un elemento di equilibrio che mette in stretta relazione l'ambiente acquatico con quello terrestre. Le piante contribuiscono, con l'intreccio delle loro radici, a consolidare le sponde, e con le chiome ad ombreggiare l'acqua mantenendo ombra e impedendo la proliferazione d'alghe e macrofite.
 
Fonte GoGreen





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