IL
PRINCIPALE VISTO COME PADRE
Talvolta il
superiore, visto, nella sua attività produttiva e dinamica, appare come il
simbolo dell'uomo forte. Egli è colui che comanda, che sa sempre che cosa deve
fare, che risolve ogni problema e supera
qualsiasi contrarietà. È visto insomma come il padre, il mitico padre
dell'infanzia: l'essere superiore, l'eroe che assommava in sé tutte le virtù e
sotto la protezione del quale non si avevano più timori né paure. Nascono pian
piano una cieca ammirazione e il desiderio di affidarsi a lui come a un guida,
a un rifugio sicuro.
PRINCIPALE VISTO
COME FIGLIO
Altre volte,
invece, il superiore appare come un uomo che ispira tenerezza: lo si vede lottare contro mille difficoltà difendersi da
concorrenti feroci e sleali, cercare disperatamente collaboratori fidati. E i
dipendenti quasi si compiacciono di immaginarlo, anche in casa, angariato dalla
moglie e dai figli. Insomma è il ritratto dell'uomo infelice. Per la donna
questo tipo di principale, insomma, saprebbe essere la madre del suo « bambinone
», apparentemente grande e grosso e forte,
ma in realtà tanto bisognoso di protezione, di guida, di carezze.
E così,
gradatamente, si scivola in un sentimento amoroso.
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