Non tutti, si sa,
possiamo essere dei brillanti conversatori. Se non lo siamo, è inutile che ci sforziamo di diventarlo a tutti i costi: non ci riusciremo mai, o ci riusciremo
male, in modo irritante e sforzato.
Ricordiamoci piuttosto
che per essere degli interlocutori gradevoli e graditi non occorre affatto avere
la parola facile, essere colti, e spiritosi, saper affascinare un uditorio. Basta
saper fare una cosa in apparenza molto semplice, ma in realtà assai rara: saper
ascoltare. Saper ascoltare, ben inteso, non significa stare a sentire passivamente
i discorsi altrui, lasciando che passino su di noi, come acqua corrente, entrando
da un orecchio e uscendo dall'altro senza che noi battiamo
ciglio o diciamo verbo. Saper ascoltare significa interessarsi, o dar mostra di
interessarsi attivamente, con vivacità e sincerità, ai discorsi altrui: non si immagina
che arma potente sia questa. In un mondo di esibizionisti, di egocentrici, di presuntuosi,
di indifferenti, di distratti, una persona che sappia davvero ascoltare il suo prossimo
è una specie di insperato fenomeno, che si conquista tutte le simpatie.
Il fatto è che non sempre,
si sa, i discorsi altrui, ci interessano.
Spesso, anzi, ci, annoiano.
Se però ci teniamo alla vita di, società, o anche solo alla compagnia di qualche
amico, e se ci teniamo ad avere modi gentili, dobbiamo sforzarci di interessarci,
a quel che dicono gli altri; ma interessarcene positivamente.
L'ascoltatore che interrompe
la storiella raccontata da un altro per dire: "Me L'ha già raccontata due volte Giorgio”, quello che ride
fuori, tempo per fingere partecipazione, quello che perde il filo e piomba giù a
metà per chiedere: " Chi?”, " Che cosa?”, “ Dove? “, quello che chiede
spiegazioni ovvie dimenticando di, averle già chieste, tutti questi non sono buoni
ascoltatori, ma tipi che in compagnia sarebbero più gradevoli se fossero sordi e
muti.
Il buon ascoltatore non
è mai distratto, non è mai smemorato, non è mai bisbetico, non è mai maligno, non
è mai impaziente; è generoso, discreto, indulgente, ride quando è necessario, si
rattrista quado è il caso, fa finta
di non notare le papere, gli errori, e le gaffe, sorvola sulle palesi fandonie,
sa porre qualche domanda azzeccata al momento giusto, porgere il filo a chi l'ha
perso, riparare alle amnesie altrui e dare sempre all’interlocutore l’impressione,
così confortante, di essere una persona estremamente simpatica, che dice cose estremamente
interessanti.
Un buon ascoltatore è
una perla rara: molto più amato e gradito, in genere, di, un buon conversatore.
Sforziamoci dunque di
imparare ad ascoltare, convincendoci, che chiunque, se abbiamo la giusta disposizione
d'animo, può avere da dirci, qualcosa che valga la pena di sentire.