Tra le malattie dell’
infanzia, la meningite è sempre stata una delle più temute, per la gravità del suo
decorso e le conseguenze spesso disastrose.
Prima della scoperta degli
antibiotici, un bambino colpito da meningite aveva ben poche speranze di una completa
guarigione, perché in genere, se riusciva a salvarsi, restava vittima di menomazioni
psichiche permanenti. I mezzi terapeutici attuali guariscono ormai, nella maggioranza
dei casi, un'infezione meningea, purché non si intervenga troppo tardi. Ecco perché
è indispensabile che i genitori imparino a riconoscere i primi e più importanti
segni di questa malattia, per poter tempestivamente chiamare il medico e iniziare
cosi al più presto le cure adatte.
CHE COSÈ ?
La meningite è l'infiammazione
delle meningi, cioè delle sottili membrane sovrapposte che avvolgono il cervello
e il midollo spinale, isolandoli come in un involucro protettivo dalla faccia interna
della calotta cranica. Gli agenti responsabili di questa infiammazione sono diversi
(streptococco, stafilococco, meningococco, ecc.) e colpiscono più facilmente i bambini
già indeboliti da una precedente malattia o in particolari condizioni di denutrizione.
Abbastanza frequenti sono
le meningiti che seguono a malattie virali; come l’influenza, la parotite, il morbillo
e la varicella.
Una particolare forma
di meningite è quella di origine tubercolare, dovuta al bacillo di Koch,
entrato nell'organismo in seguito a una localizzazione polmonare.